Valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico nella pavimentazione stradale
Un recente studio, che ha coinvolto un campione di operai adibiti alla pavimentazione lapidea di strada, è stato realizzato allo scopo di stimare il rischio da sovraccarico biomeccanico dell’apparato muscolo-scheletrico (braccia, gambe e rachide) e da movimentazione manuale dei carichi.
Tra gli strumenti impiegati vi sono: lo schema proposto nella norma dello Stato di Washington (U.S.A.), la checklist di Torino, la check-list OCRA, il metodo NIOSH e il metodo dettato dallo standard di Washington.
Tra i fattori di rischio riscontrati si annoverano: lavorare con collo o tronco flessi più di 30° per più di 2 ore totali al dì, afferrare con forza oggetti con un peso maggiore di 4,5 kg per più di 2 ore al giorno ed eseguire movimenti analoghi e ripetuti con collo, spalle, gomiti, polsi o mani a intervalli di pochi secondi e per più di 2 ore al giorno.
Si evidenziano, inoltre, criticità quali: posizioni rannicchiate prolungate mediamente per un’ora e mezza al giorno, distanza orizzontale del carico e movimentazione di questo da terra.
I risultati mostrano come l’attività di un addetto alla posa di lastre per pavimentazione sia contraddistinta da fasi di sovraccarico che richiedono l’impiego di molta forza e l’assunzione di posizioni inadeguate a carico di rachide, gomiti, polsi e mani.
Quanto alle misure d’intervento, risultano efficaci: la suddivisione dei compiti, la rotazione dei lavoratori e un’adeguata ripartizione delle pause.
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Tratto da www.medicina-del-lavoro.net
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