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Imparare dagli errori: il rischio con i camion non è solo stradale

Informazioni sugli infortuni non stradali con riferimento all’utilizzo di camion e autocarri. Infortuni in operazioni di carico e scarico e per problemi di instabilità del carico. Gli infortuni e la prevenzione.
 

Brescia, 02 Mar – Con questo articolo concludiamo il breve viaggio della rubrica “ Imparare dagli errori”, dedicata al racconto e all’analisi degli infortuni, tra i possibili incidenti professionali nell’utilizzo di camion e autocarri.

 

Le precedenti tappe del “viaggio” erano incentrate per lo più sugli incidenti stradali, un tema delicato, anche per i dati relativi ai troppi infortuni mortali professionali che avvengono su strada. Un tema che PuntoSicuro ha affrontato anche realizzando recentemente alcune interviste esclusive:

– l’ intervista a Federico Ricci (psicologo del lavoro, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia) che ci ha ricordato l’impatto del contesto lavorativo sul comportamento professionale dei guidatori;

– l’ intervista ad Andrea Bucciarelli (Consulenza Statistico Attuariale dell’Inail) sugli infortuni in itinere.

 

Tuttavia nell’utilizzo di camion e autocarri molti infortuni avvengono, come vedremo, anche con incidenti non stradali.

 

I casi presentati sono tratti, come sempre, dalle schede di INFOR.MO., strumento per l’analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi

 

I casi

Il primo caso riguarda un infortunio in operazioni di scarico.

Durante le operazioni di scarico, nel piazzale antistante il vivaio, dei sacchi di torbaposizionati su una pedana in legno e posta sul camion, un lavoratore sale sul cassone del camion aggrappandosi ai sacchi di torba stoccato, che sbilanciandosi cadono sul corpo dell’infortunato procurandogli fratture del bacino e grave trauma addominale chiuso.

 

Il secondo caso riguarda un infortunio avvenuto in un terminal portuale di contenitori, di sera in una giornata piovosa. In questo caso l’infortunato è un autotrasportatore, l’autoarticolato di cui era alla guida era stato caricato di un contenitore.

Il lavoratore scende dal camion per fissare i twist lock di chiusura del contenitore al semirimorchio. Prima chiude i due dal lato verso il parco di deposito dei contenitori, e successivamente si porta verso quello posteriore esterno lato viabilità. Un dipendente della compagnia portuale alla guida di un’autovettura di servizio, sta transitando in prossimità del punto di carico del camion, e per evitare la collisione con dei new jersey che delimitano una buca, si sposta verso il camion rasentandolo, e investe l’autotrasportatore, il quale viene colpito dal paraurti dell’auto e di contraccolpo picchia con la testa sul parabrezza del veicolo, procurandosi un trauma cranico.

Nel terminal vigeva la regola scritta sul foglio di prelievo del contenitore di divieto di scendere dal mezzo in area operativa, ma non era prevista un’area apposita destinata al fissaggio dei twist per cui era frequente che l’operazione di chiusura dei twist venisse svolta sulla viabilità. La larghezza del passaggio in quel punto avrebbe consentito il transito in sicurezza della macchina. L’infortunato, come è pratica frequente da parte degli autotrasportatori in aree portuali, non indossava il gilet ad alta visibilità al momento dell’infortunio, gilet peraltro disponibile.

 

Il terzo caso riguarda problemi di instabilità del carico.

L’autista di un autocarro poco prima di entrare in azienda urta un cordolo della strada che causa lo sgonfiamento del pneumatico. Posizionato il camion nel piazzale dell’azienda per lo scarico di pacchi di verghe lunghe 6 m, procede all’apertura delle sponde. Dopo averle aperte, un pacco di verghe cade a terra urtando la gamba destra. Il carico durante l’urto contro il cordolo si era stabilizzato contro il piantone del cassone.

 

Questi i fattori causali dell’incidente:

– il lavoratore “non si accertava della stabilità del carico;

– pacchi di verghe sul cassone dell’autocarro in posizione instabili in seguito all’urto”.

 

Anche il quarto caso riguarda operazioni di scarico.

Un lavoratore, assistito da un dipendente di un’azienda di riciclaggio rifiuti ferrosi, ha il compito di trasportare con il proprio autoarticolato degli sfridi metallici di lavorazione, da una parte ad un’altra di un piazzale esterno. Mentre si accinge allo scarico del materiale sollevando il cassone, il camion si inclina sul fianco dx e nel ribaltarsi l’infortunato istintivamente si getta al di fuori del posto di guida, battendo violentemente a terra il capo e riportando gravi lesioni. Accertamenti tecnici sul mezzo hanno escluso malfunzionamenti meccanici dello stesso.

 

Questi i fattori causali individuati dalla scheda:

– “operatore che si getta dal finestrino”;

– “il camion si inclinava sul fianco dx”.

 

La prevenzione

Dopo aver presentato nelle scorse puntate alcune indicazioni e suggerimenti per la prevenzione del rischio di incidente stradale, presentiamo oggi del materiale più generale relativo a misure di prevenzione e istruzioni per coloro che utilizzano autocarri nei cantieri stradali.

Sono suggerimenti presentati nel manuale, prodotto dall’ Inail, dal titolo “ La sicurezza sul lavoro nei cantieri stradali”.

 

Prima dell’uso:

– “verificare accuratamente l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere;

– verificare l’efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi;

– garantire la visibilità del posto di guida;

– controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo;

– verificare la presenza in cabina di un estintore”.

 

Durante l’uso:

– “segnalare l’operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere;

– non trasportare persone all’interno del cassone;

– adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di lavoro;

– richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta;

– non azionare il ribaltabile con il mezzo in posizione inclinata;

– non superare la portata massima;

– non superare l’ingombro massimo;

– posizionare e fissare adeguatamente il carico in modo che risulti ben distribuito e che non possa subire spostamenti durante il trasporto;

– non caricare materiale sfuso oltre l’altezza delle sponde;

– assicurarsi della corretta chiusura delle sponde;

– durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare;

– segnalare tempestivamente eventuali gravi guasti”.

 

Dopo l’uso:

– “eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare riguardo per pneumatici e freni, segnalando eventuali anomalie;

– pulire convenientemente il mezzo curando gli organi di comando”.

 

Ricordiamo, infine, alcuni “Imparare dagli errori” che presentano infortuni e indicazioni di prevenzione nelle operazioni di carico e scarico:

– Imparare dagli errori: se non si mette in sicurezza il carico;

– Imparare dagli errori: errori procedurali nel carico e scarico merci.

 

 

 

Sito web di INFOR.MO.: abbiamo presentato le schede numero 6078, 1048, 5875e 4460(archivio incidenti 2002/2012).

 

 

Tiziano Menduto

 

Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.

 

Fonte: puntosicuro.it