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Sicurezza impiantisti: informazioni per la valutazione dei rischi

Un documento sulle procedure standardizzate per la valutazione dei rischi nel settore dell’installazione di impianti tecnologici riporta indicazioni sulle varie fasi del ciclo lavorativo e sulle buone prassi per la sicurezza.
Massa Carrara, 26 Mag – La sicurezza degli “impiantisti” riguarda operatori di una serie di aziende che, ad esempio, “spaziano dall’installazione di impianti idro-termici-sanitari, frigoristi, impianti fotovoltaici, antenne, impianti di condizionamento e climatizzazione dell’aria”. E le attività possono riguardare sia interventi di nuova installazione, che interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

 

Per parlare della sicurezza di questi operatori possiamo fare riferimento ad un documento pubblicato sul sito dell’Azienda Usl 11 di Empoli e curato dal Dipartimento della prevenzione dell’Azienda Usl 1 di Massa Carrara (ora Azienda USL Toscana nord ovest).

 

In “Procedure standardizzate per la valutazione dei rischi nel settore dell’installazione di impianti tecnologici” sono fornite diverse indicazioni alle microimprese del settore per la compilazione dei moduli correlati alle procedure standardizzate per la valutazione dei rischi (art. 29, D.Lgs. 81/2008) approvate dalla Commissione Consultiva Permanente e pubblicate con Decreto Interministeriale del 30 novembre 2012.

 

Riguardo alla descrizione dell’azienda, del ciclo lavorativo, delle mansioni si ricorda che presso l’unità locale dell’azienda generalmente “avviene la gestione commerciale, tecnica e logistica dell’insieme delle attività di installazione e manutenzione (ordinaria e straordinaria) generalmente effettuate presso le sedi dei clienti. Presso le sedi sono anche eseguite attività di officina, se presente nell’unità locale, come ad esempio riparazione conto terzi di attrezzature di lavoro o realizzazione di pezzi speciali (staffe, elementi saldati, ecc.)”.

 

E si segnala che le fasi che compongono il ciclo lavorativo sono:

– “attività di sopralluogo presso il cliente (civili abitazioni e/o terziario);

– attività di magazzino e carico/scarico materiale da automezzi;

– attività di officina (riparazione/manutenzione/pulizia di attrezzature di lavoro conto terzi presso la sede);

– conduzione automezzi;

– attività di installazione/realizzazione nuovi impianti e manutenzione presso il cliente (civili abitazioni e/o terziario)”.

E per le attività presso il cliente “i luoghi di lavoro sono da identificare in maniera specifica in fase di pianificazione dell’intervento”.

 

Riguardo, ad esempio, all’attività di sopralluogo presso il cliente (civili abitazioni e/o terziario) si segnala che i tecnici addetti ai sopralluoghi conoscitivi dei luoghi (presso le sedi dei clienti), “rivestono un ruolo importante nella definizione dei dettagli che caratterizzeranno l’offerta da rimettere completa di riferimenti tecnici e di salute e sicurezza sul lavoro”.

E risulta importante “prevedere già dalla richiesta di intervento la tipologia di lavoro da eseguire, in particolare per quanto concerne le condizioni che caratterizzano il luogo, come:

– disponibilità della documentazione tecnica (fascicolo tecnico dell’edificio, progetti, certificazioni, ecc.);

– accessibilità del luogo di intervento;

– requisiti strutturali dell’edificio, accessibilità, resistenza solai, presenza aperture nel vuoto, lucernari, ecc”.

L’incaricato del sopralluogo, che non dovrà accedere sulle coperture degli edifici o in luoghi sopraelevati in assenza di opere provvisionali o dispositivi di protezione che proteggano dalla caduta dall’alto, “dovrà compilare il modulo di sopralluogo e dovrà valutare i rischi di caduta dall’alto prendendo in esame: fascicolo tecnico dell’edificio; sistemi di accesso alla copertura o in quota; praticabilità della copertura; presenza di opere provvisionali (ponteggio ecc); presenza punti di ancoraggio”.

 

Ci soffermiamo poi sull’attività di officina (riparazione/manutenzione/pulizia di attrezzature di lavoro conto terzi presso la sede).

Si indica che presso il magazzino/officina “possono essere eseguiti lavori di riparazione, manutenzione e pulizia di attrezzature e/o materiali necessari per le installazioni impiantistiche. Tali interventi possono richiedere l’utilizzo di attrezzature manuali ed elettriche (trapani a colonna, torni, filiere, mole, troncatrici da banco, avvitatori elettrici, trapani, smerigliatrici angolari a disco, ecc) e impianti per la saldatura”. Senza dimenticare che l’attività di officina/magazzino può determinare anche “l’utilizzazione di sostanze e preparati chimici utilizzati per la lubrificazione, la pulizia e sanificazione”.

 

Il documento ricorda che prima di compiere qualsiasi operazione “è indispensabile essere a conoscenza delle caratteristiche dell’attrezzatura e della modalità d’uso; tutte le attrezzature di lavoro dovranno essere corredate del manuale di uso e manutenzione”.

 

Riportiamo, infine, alcune informazioni sulle attività di installazione, realizzazione e manutenzione impianti presso il cliente (civili abitazioni e/o terziario).

Come abbiamo già indicato, questa fase “deve essere preceduta dalla fase di sopralluogo, nella quale sono state rilevate eventuali criticità inerenti salute e sicurezza dei lavoratori riguardo al luogo di lavoro ed individuate le metodiche di intervento”.

 

Si ricorda che gli addetti all’installazione “dovranno predisporre il materiale e le attrezzature necessarie per l’intervento prima dalla partenza dalla sede della ditta, con particolare riferimento alle scale e alle opere provvisionali (ponteggi, trabatelli, ecc) ed alle attrezzature per il sollevamento di persone e cose. L’elenco dei materiali, delle attrezzature e dei dispositivi di protezione collettiva e individuale dovrà essere riportato nell’ordine di servizio predisposto dal datore di lavoro”.

Inoltre nell’ordine di servizio “dovranno essere riportate le istruzioni per accedere in sicurezza in quota o allegate le procedure specifiche a tale scopo quali ad esempio le procedure per l’utilizzo di ponteggi metallici fissi, ponteggi su ruote, ponti a cavalletto, scale, sistemi anticaduta”.

 

Si segnala poi che nel caso risulti necessario l’utilizzo dell’energia elettrica “dovrà essere installato un proprio quadro dotato di interruttore differenziale di protezione”.

Mentre per l’utilizzo di prodotti di natura chimica “attenzione particolare dovrà essere posta alle indicazioni riportate nelle schede di sicurezza che accompagnano tali prodotti al fine di garantirne un uso corretto ed una manipolazione sicura (areazione locali, presenza di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, degli occhi, della cute, ecc.)”.

 

Senza dimenticare che possono anche riscontrarsi casi “ove vi sia la necessità di coordinarsi con altre imprese per lavori di assistenza (es. idraulici e muratori)”.

 

Concludiamo invitando alla lettura integrale del documento che riporta ulteriori indicazioni sulla compilazione dei moduli della valutazione dei rischi inerenti l’individuazione dei pericoli, la valutazione con le misure attuate e il programma di miglioramento.

 

 

 

Ausl 1 di Massa Carrara, “ Procedure standardizzate per la valutazione dei rischi nel settore dell’installazione di impianti tecnologici” (formato PDF, 181 kB).

 

 

RTM

 

Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.

 

Fonte: puntosicuro.it