Il regolamento REACH e il piano nazionale della prevenzione
Un intervento alla 5a Conferenza nazionale sull’attuazione del Regolamento REACH si sofferma sull’attuazione del regolamento REACH in Italia e sul Piano nazionale della prevenzione. Il sostegno del Piano alla garanzia di uso sicuro dei prodotti chimici.
Roma, 02 Mar – A poco più di dieci anni dall’adozione del regolamento REACH, il Regolamento 1907/2006, molti nostri articoli e interviste hanno provato a fare in questi mesi il punto sullo stato dell’applicazione del regolamento in relazione agli obiettivi non solo di prevenzione e protezione della salute, ma anche di salvaguardia dell’ambiente e di sviluppo sostenibile.
Fare il punto su quanto è stato fatto fino ad oggi, è stato anche lo scopo della “5a Conferenza nazionale sull’attuazione del Regolamento REACH” – organizzata dal Ministero della Salute, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero dello Sviluppo Economico con il supporto dell’Agenzia ENEA, l’Istituto Superiore di Sanità e l’ISPRA – che si è tenuta a Roma lo scorso 16 novembre e che ha permesso di condividere le buone pratiche e le esperienze utili alle imprese che si stanno preparando alla scadenza del 2018 per la registrazione delle sostanze fabbricate e importate nella Comunità Europea.
Prima di entrare nel vivo del tema delle scadenze per le aziende, ci soffermiamo oggi su un intervento che vuole fare il punto sull’attuazione del regolamento anche in relazione al piano nazionale della prevenzione.
In “L’attuazione del regolamento REACH in Italia e il Piano nazionale della prevenzione”, a cura del Dott. Ranieri Guerra (Direzione generale della prevenzione sanitaria), si ricordano innanzitutto gli obiettivi dell’attuazione del Regolamento REACH:
– Prevenzione e protezione della salute;
– Salvaguardia dell’Ambiente attraverso uno sviluppo sostenibile rispettoso dei rapporti esistenti tra attività produttiva e ambiente, tra ambiente e salute, tra salute e attività produttiva, da assicurare attraverso una corretta gestione delle sostanze chimiche;
– Economia Circolare.
Ricordiamo che un’economia circolare, come indicato in un altro intervento alla conferenza, non consiste solo nel semplice recupero di energia dalla materia o nel riciclaggio di materia, ma comporta una ricerca continua di soluzioni che permettano di aumentare il valore della materia ad ogni nuovo impiego minimizzando gli impatti energetici e ambientali. Nell’economia circolare il «consumatore» è sostituito dal «cliente» che «usa» il prodotto. Il cliente può diventare a sua volta «fornitore» del produttore quando cessa di usare un bene.
L’intervento del Dott. Ranieri Guerra riporta diverse indicazioni sull’attuazione del regolamento Reach con riferimento alla normativa – ad esempio alla legge 46/2007, al D. interministeriale 22.11.2007 (Comitato tecnico di coordinamento), che è in fase di revisione, e ai Decreti dirigenziali di nomina del Comitato tecnico di coordinamento – e alla partecipazione italiana a comitati, gruppi di lavoro europei.
Si sofferma poi sul Piano nazionale della prevenzione (PNP), un piano che “affronta le tematiche relative alla promozione della salute e alla prevenzione delle malattie e prevede che ogni Regione predisponga e approvi un proprio Piano regionale della prevenzione (PRP)”.
Infatti nell’ultimo decennio si sono susseguiti, “attraverso un percorso di progressivo miglioramento, basato su una analisi critica che ha evidenziato punti di forza e criticità” il PNP 2005/2009, il PNP 2010/2013 e il PNP 2014/2018.
Questi i punti di forza del PNP 2014/2018:
– “affermare il ruolo cruciale della promozione della salute e della prevenzione come fattori di sviluppo della società e di sostenibilità del welfare con interventi perseguibili da tutte le Regioni, attraverso piani e programmi regionali che, tenendo conto degli specifici contesti locali, adottino un approccio il più possibile intersettoriale e sistematico, per raggiungere gli obbiettivi fissati;
– Azioni dei PNR coerenti con gli O. centrali del PNP, evidence based, in grado nel medio-lungo termine di produrre un impatto misurabile sia di salute sia di sistema attraverso interventi sostenibili ‘ordinari’;
– garantire equità e contrasto alle disuguaglianze di salute;
– coinvolgere i diversi attori/istituzioni, in una visione ampia di prevenzione, orientata a considerare la natura multifattoriale e multidimensionale della salute, intesa come risultato dinamico dell’interazione dei determinanti di salute (in parte modificabili come gli stili di vita), con fattori socio-culturali ed economici e condizioni ambientali di vita e di lavoro”.
Sono poi ricordati i vari macro-obiettivi (MO) del PNP 2014/2018, con particolare rilevanza per il MO8:
– “ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili;
– prevenire le conseguenze dei disturbi neurosensoriali;
– promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e giovani;
– prevenire le dipendenze da sostanze e comportamenti;
– prevenire gli incidenti stradali e ridurre la gravità dei loro esiti;
– prevenire gli incidenti domestici e i loro esiti;
– prevenire gli infortuni e le malattie professionali;
– ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute;
– ridurre la frequenza di infezioni/malattie infettive prioritarie;
– attuare il piano nazionale integrato dei controlli per la prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinari”.
Il sostegno del PNP 2014 -2018 alla garanzia di uso sicuro dei prodotti chimici, con riferimento al MO8, ha come strategia l’implementazione di “strumenti che facilitino l’integrazione tra istituzioni ed enti che si occupano di ambiente e salute al fine di supportare le Amministrazioni nella valutazione degli impatti sulla salute”.
La strategia è poi declinata in diversi obiettivi centrali, tra i quali:
– Ob.centrale 8.7: Realizzare programmi di controllo in materia di REACH/CLP su sostanze chimiche/miscele contenute nei fitosanitari, cosmetici, biocidi, detergenti e sulle sostanze chimiche/miscele, in genere, pericolose per l’uomo e per l’ambiente basati sulla priorità del rischio secondo i criteri europei e sulla categorizzazione dei rischi;
– Ob.centrale 8.8: Formare gli operatori dei servizi pubblici sui temi della sicurezza chimica e prevalentemente interessati al controllo delle sostanze chimiche con la finalità di informare e assistere le imprese e i loro Responsabili dei servizi di Prevenzione e Protezione (RSPP) e ambientali interessati all’uso e alla gestione delle sostanze chimiche”.
La relazione indica, in conclusione, che nel PNP 2014-2018 si individuano tuttavia anche altri Macro obiettivi “aventi aree di interesse impattanti favorevolmente e trasversalmente all’accrescimento della garanzia di uso sicuro dei prodotti” e quindi all’implementazione dei regolamenti REACH e CLP:
– macro obiettivi e relativi obiettivi centrali con un diretto interesse all’implementazione dei regolamenti REACH e CLP: “Piani di controllo regionali Reach/Clp (MO8.7), Formazione ispettori (MO8.8), Informazione per le imprese (MO8.8);
– macro impattanti favorevolmente e trasversalmente all’accrescimento della garanzia di uso sicuro dei prodotti chimici: Piani integrati con il D.Lgs. 81/08 (MO7.7), Incremento audit 81/08 (MO7.8), Migliorare la conoscenza delle intossicazioni in ambiente domestico (MO6.5), Coinvolgere la Scuola nello sviluppo delle competenze in materia di salute/sicurezza nei luoghi di lavoro (MO7.6)”.
“ L’attuazione del regolamento REACH in Italia e il Piano nazionale della prevenzione”, a cura del Dott. Ranieri Guerra (Direzione generale della prevenzione sanitaria), intervento alla quinta conferenza nazionale sull’attuazione del Regolamento REACH (formato PDF, 1.39 MB).
Tiziano Menduto
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Fonte: puntosicuro.it
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