Autore: digiroot
L’ art. 12 dell’avviso pubblico 2013 prevede che la domanda di ammissione al contributo debba essere inviata utilizzando il codice identificativo attribuito alla domanda stessa.
Il “burnout” consiste in un disturbo occupazionale decisamente rilevante per la sua frequente incidenza nelle professioni d’aiuto.
Il fenomeno, infatti, è molto diffuso in coloro che svolgono la propria attività a stretto contatto con il prossimo, instaurando relazioni significative e protratte nel tempo.
Gli operatori sanitari, ad esempio, per il loro continuo rapporto con persone che soffrono, rappresentano una categoria particolarmente esposta a questa tipologia di rischio sul lavoro. (altro…)
Il settore sanitario presenta caratteristiche delicate dal punto di vista della sicurezza poiché il personale si trova a lavorare frequentemente in condizioni che lo espongono a rischi di natura biologica. Gli operatori sanitari e le professioni che si espongono a rischio biologico, necessitano, pertanto, di un giudizio d’idoneità allo svolgimento delle proprie mansioni, risultato di un’attività di sorveglianza sanitaria svolta da un medico competente. (altro…)
Un recente studio, che ha coinvolto un campione di operai adibiti alla pavimentazione lapidea di strada, è stato realizzato allo scopo di stimare il rischio da sovraccarico biomeccanico dell’apparato muscolo-scheletrico (braccia, gambe e rachide) e da movimentazione manuale dei carichi.
Tra gli strumenti impiegati vi sono: lo schema proposto nella norma dello Stato di Washington (U.S.A.), la checklist di Torino, la check-list OCRA, il metodo NIOSH e il metodo dettato dallo standard di Washington. (altro…)
Il Decreto Legislativo n.81 del 9 aprile 2008, nell’articolo 222, definisce gli agenti chimici: “Tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato”.
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Lo stress lavoro correlato è entrato a far parte di diritto dei rischi sul lavoro. Può esser causato da vari fattori, che vanno dalla tipologia di attività, al rapporto con il capo o con i colleghi. Lo stress è un modo che ha l’organismo di rispondere a una situazione difficoltosa, che l’individuo non riesce ad affrontare. Le cause che risultano più frequenti in ambito lavorativo sono: (altro…)
Il rischio biologico è uno della lunga serie di pericoli evidenti o latenti che siano, ai quali si può andare incontro in un luogo di lavoro. È in particolare una tipologia di rischio che riguarda particolari settori lavoratori, particolari ambienti e per il quali il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro ha riservato un’intera sezione che regola obblighi, accortezze e sanzioni miranti alla prevenzione e alla tutela dei lavoratori. (altro…)
Il concetto di rischio ergonomico è legato ovviamente al concetto stesso di ergonomia, che secondo quanto espresso dall’I.E.A. (International Ergonomics Association) , è lascienza studia e analizza l’interazione tra uomo e macchine, una espressione forse troppo generica che però aiuta a comprendere quale sia la funzione di questa materia in relazione alla tematica della valutazione dei rischi sul lavoro e della medicina del lavoro in generale. L’ergonomia supporta l’analisi della postazione del lavoratore, in particolar modo di tutti i soggetti la cui attività lavorativa viene svolta su una sedia magari con davanti un pc. In questi casi è bene valutare potenziali rischi dovuti a posture sbagliate ma anche alle sedie, all’illuminazione dell’ambiente o aimacchinari che si utilizzano. (altro…)
Questo spazio vuole offrire a lavoratori, datori di lavoro, rspp, rls, medici competenti e semplici curiosi una lettura divulgativa della medicina del lavoro finalizzata all’approfondimento di argomenti legislativi, tecnici, procedurali e organizzativi correlati al rapporto tra lavoro e salute. (altro…)